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Il consorzio CONAI compie 20 anni. Con un bilancio molto positivo

Il consorzio CONAI compie 20 anni. Con un bilancio molto positivo

Eventi e ricerche

E’ stato recentemente presentato a Roma il secondo Rapporto di Sostenibilità del consorzio CONAI, che descrive in maniera puntuale 20 anni di attività

I risultati raggiungi in questo lasso di tempo sono di assoluta eccezione:

– 50 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) raccolti sull’intero territorio nazionale

– mancato smaltimento in discarica di 130 milioni di metri cubi di imballaggi, evitando la costruzione di 130 nuovi impianti di medie dimensioni

– risparmio di energia primaria per 19 TWh, pari al consumo di 11 centrali termoelettriche di potenza superiore a 1 GWh

– recupero energetico che ha consentito la produzione di energia elettrica per 140 GWh

– avvio a riciclo che ha permesso di risparmiare emissioni di CO2 per 3,6 milioni di tonnellate, con un valore complessivo in 20 anni pari a 40,6 milioni di tonnellate

I vantaggi del sistema di recupero e riciclo organizzato da CONAI e dai Consorzi di Filiera ha poi avuto un risvolto positivo diretto anche dal punto di vista economico e occupazionale

Nel solo 2016 si sono generati benefici diretti per 901 milioni di euro, a cui si possono aggiungere ulteriori 104 milioni di euro di benefici indiretti derivati dalla mancata emissione di 3,6 milioni di tonnellate di CO2.

Dal punta di vista occupazionale, secondo i dati della Fondazione Sviluppo Sostenibile e di FISE UNIRE, le imprese che in Italia si occupano di gestione dei rifiuti sono oltre 6.000 con 155mila addetti, a cui vanno aggiunte ulteriori 3.000 imprese, con 180mila addetti addizionali, che vivono proprio del recupero dei materiali avviati a riciclo, come cartiere, acciaierie e vetrerie.

Nel 2016 è stato avviato a riciclo il 67,1% dei rifiuti di imballaggio per un totale di 8,4 milioni di tonnellate (+2,8% sul 2015). Un risultato che è ampiamente al di sopra degli obiettivi europei al 2020, e che già supera quelli attualmente in discussione per l’anno 2025.

Per maggiori informazioni leggi l’articolo completo

Fonte: La Stampa


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